La Guida Turistica dell’Montenegro
Montenegro è una nazione dei Balcani nell’Europa mediterranea, che si affaccia sul Mare Adriatico e confina con la Croazia, la Serbia, il Kosovo, l’Albania e la Bosnia ed Erzegovina.
Da sapere
Il Montenegro è una regione montuosa costituita da alte montagne lungo i confini della Serbia meridionale e l’Albania, da un segmento del carso situato a ovest della penisola balcanica e da una stretta costa pianeggiante di solo 4 km. La pianura si ferma a nord, dove i fiumi di Lovcen e Orjen confluiscono nelle bocche di Cattaro. La vasta regione del carso montenegrino è situata a un’altitudine media di 1.000 m s.l.m., raggiungendo sul monte Orjen, il più alto massiccio della catena, i 1.894 m. Il punto più basso della regione carsica è la valle del fiume Zeta situata a circa 500 m sul livello del mare. Le montagne del Montenegro sono tra i più aspri territori europei, che si elevano in media a più di 2.000 m. Una delle cime più famose è il Bobotov Kuk appartenente alla catena del Durmitor, che raggiunge un’altezza di 2.522 m. Le montagne montenegrine furono soggette a profonde erosioni durante l’ultimo periodo glaciale.
Cenni storici
Nel Medioevo il Montenegro, denominato Zeta, fu un principato serbo indipendente a capo del quale si avvicendarono numerose dinastie e numerosi governanti.
Quando i Turchi conquistarono i Balcani nel XV secolo, anche il Montenegro cadde sotto il loro dominio diretto, con l’eccezione della parte costiera (denominata Albania Veneta) che, dal 1420 al 1797, rimase stabilmente in mano alla Repubblica di Venezia, mantenendo anche legami e caratteristiche veneziane tuttora presenti.
Alla fine del XVII secolo i Turchi subirono numerose sconfitte per opera dell’Austria. L’indebolimento dell’Impero ottomano permise al Montenegro di ottenere una certa autonomia. Divenne un paese tributario dell’Impero Ottomano governato dai propri principi-vescovi (che avevano il titolo di “vladica”). Questi vladica, per quanto riguarda la loro funzione religiosa, erano metropoliti dipendenti dal Patriarcato Serbo-Ortodosso. Da allora i vladica divennero ereditari nella dinastia Petrović Njegoš.
Nel corso dell’Ottocento si ebbero varie guerre turco-montenegrine, attraverso le quali il piccolo Stato riuscì ad allargare i propri confini.
Nel 1852 il vladica, sempre della dinastia Petrović Njegoš, rinunciò alla carica ecclesiastica, conservando il solo potere temporale, e prese il titolo di principe (“kniaz”).
Durante il Congresso di Berlino del 1878, il paese ottenne il riconoscimento internazionale della sua indipendenza. Pochi anni dopo il Principe poté far sposare sua figlia Elena all’erede al trono d’Italia, il futuro Vittorio Emanuele III.
Nel 1905 fu concessa una Costituzione e nel 1906 lo Stato montenegrino per la prima volta batté moneta: i perperi di rame. Al culmine di questo processo di modernizzazione, il 28 agosto 1910, il principe Nicola Petrović Njegoš di Montenegro si autoproclamò re, fondando il Regno del Montenegro.
Nel 1918 il Montenegro perse la sua indipendenza ed entrò a far parte del Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni. I montenegrini rimasti fedeli al re Nicola si ribellarono nel 1919, per poi essere vinti dall’esercito del nuovo Stato nel 1924.
Nel 1941 durante l’occupazione italiana fu creato un nuovo Regno del Montenegro sotto il protettorato italiano. L’Assemblea Costituente montenegrina previde la nomina di un Reggente che non avvenne mai per la sopraggiunta insurrezione. Il Governo italiano nominò inizialmente Governatore civile del Montenegro l’ambasciatore Conte Serafino Mazzolini che fu poi Sottosegretario agli Esteri nella Repubblica di Salò. Mazzolini fu sostituito, dopo lo scoppio della rivolta, dal gen. Alessandro Pirzio Biroli come Governatore militare. Dal 1945 fece parte della Repubblica Socialista Federativa di Jugoslavia, come una delle sei Repubbliche Federate.
Nel referendum del 1992 con il 95,96% dei voti, la popolazione montenegrina decise di rimanere nella Federazione Jugoslava in cui era rimasta solo con la Serbia, sebbene l’affluenza alle urne fosse stata del 66% a causa del boicottaggio dell’etnia musulmana, delle minoranze cattoliche e degli indipendentisti. Questi sostenevano che la votazione fosse stata organizzata in condizioni non democratiche.
Nel 1996, il governo di Milo Đukanović attenuò il legame tra Montenegro e Serbia. Le tensioni tra i due stati erano ancora critiche nonostante il cambio di politica di Belgrado. Il Montenegro formò la propria linea politica economica e introdusse il marco tedesco come moneta corrente, come proposto al tempo dal ministro dell’economia. Il dinaro serbo non era usato nel Montenegro tranne che da turisti.
Nel 2002, la Serbia e il Montenegro arrivarono a un nuovo accordo riguardante la cooperazione. Nel 2003, la Federazione Jugoslava venne ridefinita come “Serbia e Montenegro”.
Lo status del Montenegro e, in particolare, la fine dell’unione con la Serbia sono stati decisi dal referendum sull’indipendenza del Montenegro del 21 maggio 2006, cui ha partecipato l’86,5% del corpo elettorale, cioè 419.240 votanti, a seguito del quale il 55,5% degli stessi, pari a 230.661 voti, si è espresso a favore dell’indipendenza del paese: si tratta dunque di una percentuale di poco superiore alla soglia del 55% concordata con l’Unione europea per rendere valido il referendum; in valore assoluto la soglia minima necessaria è stata superata per soli 2.300 voti. Di conseguenza, il Parlamento del Montenegro ha intrapreso le procedure legali per dichiarare l’indipendenza. L’iter si è chiuso il 3 giugno 2006 con la dichiarazione d’indipendenza, seguita e quindi confermata il giorno successivo da un analogo atto da parte della Serbia.
Le autorità del Montenegro hanno subito intavolato delle trattative con la Serbia per risolvere i problemi legati alla separazione. La Serbia, gli Stati membri dell’Unione Europea e i membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite hanno immediatamente fatto capire che avrebbero riconosciuto l’indipendenza del Montenegro, rimuovendo gli ostacoli sulla strada della nascita del nuovo Stato sovrano. Il primo Paese ad aver riconosciuto l’indipendenza del Montenegro è stata l’Islanda, l’8 giugno 2006.
Quando andare
Il Montenegro ha un clima che sulla costa può definirsi mediterraneo, ma che assume caratteristiche sempre più continentali andando verso l’interno, con inverni freddi ed estati calde.
Lingue parlate
Le lingue ufficiali sono il montenegrino e il serbo, di fatto due varianti della stessa lingua. Sia l’alfabeto latino che quello cirillico sono ufficiali, ma viene utilizzato quasi esclusivamente l’alfabeto latino.